Le case fortificate dei Tamberma nel Togo settentrionale
7 dicembre 2017
Il Togo nord-orientale ospita una minoranza etnica conosciuta per le sue particolari costruzioni in argilla, vere e proprie fortezze che anticamente avevano funzione di difesa. Durante questa escursione visiteremo un villaggio Tamberma cercando di capire qualcosa in più sulla storia e sulla tradizione di questo popolo.
Il Togo settentrionale è dominato da una grande savana, un ambiente piuttosto ostile che vede una stagione asciutta particolarmente arida e prolungata. Il paesaggio è costellato da maestosi
baobab, mentre gli agricoltori trasportano
miglio e sorgo (praticamente gli unici cereali coltivabili in queste condizioni) tra la vegetazione secca.
Questa regione del Togo, insieme ad alcune altre dell'Africa Occidentale, presenta
l'architettura più singolare ed interessante di tutto il continente africano. Analogamente ad altre minoranze etniche del Benin, del Mali e del Burkina Faso, i Tamberma del Togo vivono in case fortificate dall'aspetto di un castello in miniatura, costruito quasi interamente con argilla, paglia e legno. Questo stile architettonico ha origine nel XVII secolo a scopo prevalentemente difensivo verso i soldati dei re delle altre tribù, che rastrellavano schiavi da vendere agli occidentali o da barattare con merci non disponibili in Africa. Dopo una passeggiata nel villaggio, entreremo in una di queste case fortificate per comprenderne meglio la struttura e le funzioni.
In questa regione dell'Africa Occidentale, i baobab sono una presenza costante.
Tra le case del villaggio si notano grandi contenitori utilizzati come
granaio, ai quali si accede attraverso una scala tradizionale, ricavata da un unico tronco di legno. All'inizio della stagione secca, non è raro trovare una gran quantità di semi lasciata ad asciugare sui tetti delle costruzioni.
Un
villaggio Tamberma tra case fortificate, capanne e granai.
Le
case fortificate dei Tamberma sono generalmente costituite da due o tre piani. Al piano terra si trovano i magazzini e la cucina, mentre all'ingresso vengono appesi feticci (teschi o altre parti di animali) che secondo la loro religione animista, proteggono il cortile, l'abitazione ed i suoi occupanti, dagli spiriti maligni.
Attraverso una scala, si accede al tetto della
casa-fortezza. La grande botola con il coperchio, visibile in basso a destra, serviva ad attaccare dall'alto il nemico che provava ad entrare nell'abitazione.
Il tetto della
casa fortificata è il luogo ideale e più sicuro dove stendere i semi di sorgo, miglio ed altri cereali, da far essiccare prima di immagazzinarli nei granai.
I
granai sono costruiti in argilla e paglia, e ci si accede attraverso la scaletta tradizionale fabbricata con un unico tronco di legno, dove vengono intagliati gli appigli per i piedi.
La terrazza della casa fortificata e la vista panoramica sulle altre case del villaggio. Pur essendo costituita prevalentemente di
argilla, la costruzione è molto robusta e la terrazza può reggere il peso di molte persone. L'armamento è di legno, mentre all'argilla viene miscelato sterco di animali per aumentarne la compattezza. L'impermeabilizzazione viene eseguita ogni anno stendendo sul tetto un infuso di tamarindo.
L'accesso alle
camere da letto avviene dal tetto della casa fortificata, attraverso una minuscola porta.
La porta che mette in comunicazione la terrazza superiore della casa, con la cucina al piano terra.
Una casa fortificata dei Tamberma.
Un
enorme baobab non lontano dal villaggio, anticamente utilizzato come abitazione.
L'interno del
tronco cavo del baobab, con lo spazio che potrebbe ospitare una intera famiglia.
Il baobab in mezzo al
campo di miglio.
Un
campo di cotone, pianta che predilige un clima secco e che sopporta molto bene la siccità.
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