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Cosa fare se qualcuno muore in viaggio?

Se c’è una certezza nella vita, quella è la morte. Può colpire in qualsiasi momento e con qualsiasi tipologia di evento. Vediamo cosa fare quando questo evento si verifica in viaggio.

Morte in viaggio

Se c’è una certezza nella vita, quella è la morte. Può colpire in qualsiasi momento e con qualsiasi tipologia di evento. Il più delle volte è un fenomeno inaspettato che non risparmia nessuno. Per questo motivo tantissime persone lo temono e fanno di tutto per avere ogni cosa sotto controllo. Però, si sa, alla fine arriva per tutti. Chiaramente non arriva solamente quando si è a casa o a lavoro, ma anche quando si è in viaggio.

Quando però parliamo di morte in viaggio, non intendiamo la caduta di un aereo, una nave che affonda oppure un qualsiasi evento tragico, in quanto ci vorrebbero molte perizie, ma quelle naturali o di incendi che richiedono il trasporto in patria e nel proprio comune di residenze.

Ci sono una serie di difficoltà logistiche che per fortuna qualsiasi agenzia funebre Roma sa gestire alla perfezione. Perciò se si è della Capitale, si può stare tranquilli che il corpo vedrà nuovamente le luci del proprio Paese.

 

Tutto quello che c’è da sapere

È sempre una ipotesi da mettere in conto: non che bisogna subito preparare il proprio funerale oppure avvertire l’agenzia funebre ogni qual volta che si parte, però bisogna stare molto attenti, specialmente se si è soggetti fragili.

In ogni caso se la morte avviene in un luogo diverso rispetto al proprio luogo di residenze, è possibile far rientrare la salma dopo aver portato una serie di documenti del deceduto, oltre a una serie di deleghe che l’agenzia dovrà avere. Gli esperti del settore dovranno procedere con ogni singola azione affinché tutto vada per il meglio, trasportando la salma dal luogo in cui si trova fino a quello di sepoltura.

Non è una pratica economica, precisiamo. Le agenzie funebri prevedono un costo a chilometro oltre a tutte le attività burocratiche che si dovranno svolgere. Se il viaggio va fatto con un altro mezzo di trasporto, come ad esempio l’aereo, allora il costo dipende da una serie di fattori, tra cui se viaggiare con la bara o con le ceneri. In quest’ultimo caso c’è da precisare che con le dovute precisazioni possono essere considerate come bagaglio a mano, senza il bisogno di riporre tutto nella stiva.

 

Rimpatrio della salma: in caso di morte all’estero

Situazione è ben più diversa nel momento in cui il tutto succede all’estero. È una situazione molto complessa e che dipende dallo Stato in cui avviene e se sono mai stati firmati accordi internazionali.

In ogni caso, se qualche caro viene a mancare all’estero, la prima cosa da fare è portare dei documenti, come la trascrizione di morte in Italia. Come si fa? Semplicemente si fa l’atto di morte nel Paese in cui si trova al momento, lo si fa tradurre in Italia e lo si rende legale. Chiaramente se si tratta di un Paese della Convenzione di Berlino, l’atto sarà già tradotto in tutte le altre lingue. Successivamente conviene informare il proprio consolato per il trasporto della salma in Italia.

 

Quali documenti

Per il trasporto della salma in Italia, bisogna avere un passaporto mortuario che viene rilasciato dal consolato. Si presenta qui il certificato di morte, l’autorizzazione del comune dove dovrà arrivate, un certificato sanitario che attesti che si sono rispettate tutte le regole igieniche e un documento che attesti l’assenza di condizioni infettive che possono provocare epidemie, come è successo con il Covid-19.

Si tratta veramente di una situazione limite che non tutti mettono in conto, essendo così imprevedibile. Però moltissime agenzie di viaggio mettono a disposizione una assicurazione che ha come clausola anche il decesso. Averla permette di ottenere subito una serie di numeri da chiamare in caso avvenga la triste fatalità.

 

 


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